La cellulite, è una e vera e propria patologia.
La sua insorgenza è strettamente legata alla produzione di estrogeni, ormoni tipicamente femminili che aumentano dopo il menarca (la prima mestruazione).
Parte a livello degli adipociti presenti nel tessuto sottocutaneo: gli adipociti sono separati tra loro dai cosidetti spazi intracellulari, in cui scorrono i liquidi attraverso i quali smaltiamo scorie, tossine, ecc.
Con l’instaurarsi della patologia, gli adipocitici vanno incontro ad un ingrossamento: formazione di micronoduli, circondati da tessuto connettivo, poveri di vasi. Gli spazi cellulari si riducono e portano ad un rallentamento del sistema linfatico (che si occupa di far scorrere le scorie e le tossine presenti nei liquidi intracellulari) e conseguentemente ad un ristagno dei liquidi. I vasi sanguigni del microcircolo non riescono più ad assicurare un adeguato apporto di sangue e ciò comporta l’atrofia capillare e la conseguente aggregazione dei noduli più piccoli, portando alla formazione di macronoduli.
Questa condizione va a generare a livello epidermico la cosiddetta “buccia d’arancia” con una variabile dolorosità al tatto, dovuta appunto a fenomeni infiammatori causati dal ristagno dei liquidi.
CAUSE DALLA CELLULITE
E’ strettamente legata alla produzione di estrogeni. La sua insorgenza è quindi accentuata dall’uso di contraccettivi ormonali, ma anche dallo stesso andamento ormonale fisiologico (durante la mestruazione c’è un picco di estrogeni che causa maggiore ritenzione idrica e quindi genera cellulite).
E’ inoltre causata da una cattiva circolazione, da una vita sedentario, posture sbagliate, abbigliamento troppo stretto, lungo tempo in piedi e, soprattutto, un’alimentazione scorretta (troppe calorie, troppi grassi, poco apporto di acqua) sono tutti fattori che concorrono all’instaurarsi di questa patologia.
I TRE STADI DELLA CELLULITE: CELLULITE EDEMATOSA, FIBROSA E SCLEROTICA
Esistono diversi tipi di cellulite:
la cellulite edematosa, la cellulite fibrosa e quella sclerotica. Il primo tipo colpisce di preferenza soggetti in buona condizione fisica e con una muscolatura tonica.
Il secondo si manifesta specialmente in persone di mezza età che hanno un tessuto ipotonico.
Il terzo si manifesta di preferenza sulla gamba e rappresenta la conseguenza abbastanza comune di patologie circolatorie.
Il primo stadio della cellulite trae origine in micro-squilibri: le cellule e i capillari reagiscono alla ridotta disponibilità di ossigeno, aumentando in modo abnorme la permeabilità della propria membrana che diventa così più sottile e più fragile. A causa di piccolissimi traumi questa membrana si può rompere, provocando la fuoriuscita di grasso che va ad infilarsi in aree sempre più estese del lobulo adiposo, dando origine al fenomeno della cellulite.
Per risanare questa situazione, bisognerebbe intervenire in modo da favorire il riassorbimento del grasso eliminando le cause che hanno provocato il rallentamento del flusso sanguigno.
Se ciò non avviene, l’organismo reagisce isolando le zone ion cui è stata alterata la struttura delle cellule dei lobuli, dando origine al secondo stadio della cellulite. Il secondo stadio di cellulite genera la produzione anomala di nuove fibre di collagene che hanno il compito d’incapsulare le zone colpite.
Il terzo stadio della cellulite è caratterizzato dalla formazione di noduli che diventano sempre più grandi e dolenti al tatto e, nei casi più gravi, si verifica un peggioramento di questi sintomi, aggravati da segni di insufficienza circolatoria che risultano accentuati in caso di sovrappeso.
Dunque la cellulite subisce una precisa evoluzione nel tempo, passando attraverso queste tre fasi distinte: cellulite edematosa, ovvero caratterizzata da gonfiore diffuso per accumulo di liquidi ristagnanti che si avvertono al tatto, pur rimanendo la pelle morbida. cellulite fibrosa, in quanto la pelle è dura al tatto e presenta noduli diffusi definiti “pelle a buccia d’arancia”. cellulite sclerotica (indurita), assume l’aspetto a “materasso”, presentando avvallamenti e gonfiori molto evidenti; provoca dolori agli arti inferiori che si accentuano pizzicando la parte colpita.
COSA POSSIAMO FARE?
Riattivare il microcircolo sofferente. Eliminare le scorie e i liquidi in eccesso (aumento diuresi, regolarità intestinale, ma soprattutto drenaggio linfatico).
Ridurre gli accumuli adiposi e la loro ossidazione (dovuta alla presenza di radicali liberi).
Una dieta corretta: Rassodare e tonificare la pelle.